Intervista a Claudio Negrelli

Durante i lavori di scavo per la realizzazione della cassa di espansione del Canale dei Mulini (tra Castel Bolognese e Solarolo), sono emerse ricche testimonianze archeologiche che coprono un arco temporale di oltre tremila anni, dall’Età del Bronzo al Basso Medioevo.

Gli scavi, condotti tra il 2021 e il 2022 dalla società Phoenix Archeologia su nostro incarico e sotto la direzione della Soprintendenza per le province romagnole, sono stati illustrati da Claudio Negrelli (Phoenix Archeologia)
Le scoperte si riferiscono a:

  • Età del Bronzo: frammenti ceramici isolati.
  • Età del Ferro (VIII–VII secolo a.C.): tracce di pali portanti di una struttura (forse una capanna), una tomba con urna in ceramica contenente ossa combuste e un corredo funebre di recipienti in ceramica e monili in rame. Tutto deposto su un letto di carboni legati alla pira funeraria.
  • Età romana: due buche profonde probabilmente utilizzate come cisterne di legno per l’acqua, inquadrabili nella rete di centuriazione antica
  • Basso Medioevo (XIII–XIV secolo): resti di una “Tumba” (fattoria fortificata) con reticolo di canali, pozzi, fondazioni, mattoni, ceramiche e maioliche. Gli elementi ritrovati hanno permesso la rappresentazione grafica dell’insediamento medievale grazie a Francesca Zamborlini (Phoenix)

I reperti sono attualmente in fase di restauro e andranno a disposizione della Soprintendenza; è prevista una futura esibizione al Museo di Castel Bolognese, con possibilità di studi e pubblicazioni approfondite.

 

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